Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la legittimità dei provvedimenti di diniego di sanatoria e di ordine di demolizione emessi dal Comune nei confronti di un immobile oggetto di abusi edilizi, afferma il seguente principio di diritto: L'incremento volumetrico e di superficie realizzato in area agricola, in violazione delle previsioni urbanistiche, non è sanabile ai sensi dell'art. 36 del d.P.R. n. 380/2001, in quanto comporta un aumento di volume in contrasto con il divieto di cui all'art. 77 delle N.T.A. del P.R.G. e con la tutela paesaggistica dell'area. Tuttavia, l'ordinanza di demolizione è illegittima per carenza istruttoria e motivazionale, in quanto l'Amministrazione non ha verificato la possibilità di ripristino dello stato dei luoghi e la conseguente applicabilità della sanzione pecuniaria prevista dall'art. 33, comma 2, del d.P.R. n. 380/2001, in alternativa alla demolizione. L'Amministrazione, infatti, è tenuta a compiere tale accertamento prima di emanare l'ordine di demolizione, non potendo esso costituire un mero atto esecutivo successivo. Pertanto, il provvedimento di diniego di sanatoria è legittimo, mentre l'ordinanza di demolizione deve essere annullata per vizi procedimentali.