Il giudice, nel valutare la richiesta di autorizzazione all'allontanamento dal comune di residenza per gravi motivi di salute avanzata dalla persona sottoposta alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, deve verificare se siano state adeguatamente rappresentate le ragioni per le quali gli accertamenti o le cure mediche necessarie non possano essere effettuati nel comune di residenza, senza che sia sufficiente la mera allegazione della sussistenza della patologia. Infatti, la sola circostanza che la persona sia affetta da gravi patologie, pur documentate, non è di per sé sufficiente a giustificare l'autorizzazione all'allontanamento, essendo necessario che l'interessato dimostri l'impossibilità di ottenere le necessarie prestazioni sanitarie nel comune ove è sottoposto alla misura di prevenzione. Pertanto, il giudice deve valutare attentamente le specifiche esigenze di cura rappresentate, verificando se le stesse possano essere soddisfatte nel luogo di residenza imposto dalla misura di prevenzione, senza che sia sufficiente il mero riferimento alla necessità di un controllo medico in una struttura diversa da quella territorialmente competente. Solo ove risulti effettivamente comprovata l'impossibilità di ottenere le necessarie prestazioni sanitarie nel comune di residenza, il giudice potrà autorizzare l'allontanamento per il tempo strettamente necessario agli accertamenti o alle cure mediche, bilanciando le esigenze di tutela della salute con quelle di prevenzione e controllo connesse all'esecuzione della misura di prevenzione personale.