La concessione edilizia, pur se rilasciata in violazione di norme urbanistiche, non è affetta da nullità, ma può essere annullata d'ufficio dall'amministrazione solo ove ricorrano congiuntamente i seguenti presupposti: l'illegittimità originaria del titolo, l'esistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale che giustifichi l'esercizio del potere di autotutela, e l'assenza di una situazione di legittimo affidamento in capo ai destinatari del provvedimento. Ove tali presupposti non sussistano, l'amministrazione non può procedere all'annullamento d'ufficio della concessione, dovendo invece valutare se irrogare una sanzione pecuniaria ai sensi dell'art. 38 del testo unico sull'edilizia. Inoltre, il mero fatto che altri immobili realizzati nella medesima zona siano stati oggetto di un procedimento penale non è di per sé sufficiente a giustificare un trattamento differenziato, dovendo l'amministrazione comunque valutare la sussistenza dei presupposti per l'esercizio del potere di autotutela in relazione a ciascun caso concreto, tenendo conto di tutti gli interessi pubblici e privati coinvolti.