Il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato non può essere automaticamente fondato sulla sola condanna penale passata in giudicato per reati commessi anteriormente all'entrata in vigore della legge n. 189 del 2002, che ha introdotto l'automatismo espulsivo in presenza di determinati reati, in quanto in tal caso l'autore del reato non era in grado di conoscere le gravi conseguenze derivanti dalla propria condotta. L'Amministrazione, in tali ipotesi, è tenuta a compiere una valutazione complessiva della pericolosità sociale dello straniero, considerando anche la sua situazione lavorativa, sociale e familiare, nonché l'eventuale assenza di ulteriori condanne successive alla prima. Pertanto, il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno fondato unicamente sulla condanna penale per reati commessi prima dell'entrata in vigore della legge n. 189 del 2002 è illegittimo per difetto di motivazione, in quanto l'Amministrazione non ha adeguatamente valutato la complessiva situazione del richiedente.