Il decreto che dispone il giudizio, anche se contenente errori nell'indicazione del giudice competente, della data e dell'ora di comparizione, non è affetto da nullità ai sensi dell'art. 429 c.p.p., comma 2, in quanto tali elementi, pur essendo essenziali, non sono previsti a pena di nullità dalla norma. L'adozione di un successivo provvedimento di correzione dell'errore materiale, ai sensi dell'art. 130 c.p.p., non può incidere retroattivamente sulla validità del decreto originario, il quale, se emesso tempestivamente, è idoneo a interrompere il decorso dei termini di fase della custodia cautelare, anche in presenza di errori non invalidanti. Pertanto, il mero errore nell'indicazione del giudice competente o della data e ora di comparizione, non determina la nullità del decreto che dispone il giudizio, né impedisce che esso produca l'effetto interruttivo del termine di fase della custodia cautelare, purché sia stato adottato entro il termine previsto dalla legge.