Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31469 del 22 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:31469PEN

Massima

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Il riconoscimento dell'attenuante della provocazione richiede la sussistenza di uno "stato d'ira" caratterizzato da un impulso emotivo incontenibile che determina la perdita dei poteri di autocontrollo, generando un forte turbamento connotato da impulsi aggressivi, nonché di un "fatto ingiusto altrui" costituito non solo da un comportamento antigiuridico in senso stretto, ma anche dall'inosservanza di norme sociali o di costume regolanti la ordinaria, civile convivenza. Tuttavia, anche in presenza di tali presupposti, l'attenuante non può essere riconosciuta qualora la sproporzione tra il fatto ingiusto altrui e la reazione sia talmente grave e macroscopica da escludere lo stato d'ira o il nesso causale tra il fatto ingiusto e l'ira. Ai fini del giudizio di bilanciamento tra circostanze, il giudice deve valutare tutti gli elementi di positiva considerazione prospettati dalla difesa, anche al solo fine di confutarne l'incidenza sulla dosimetria della pena, senza limitarsi ad una valutazione riduttiva e carente rispetto a tali elementi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1/2011 CORTE ASSISE APPELLO di MESSINA, del 13/12/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. BAGLIONE Tindari che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito, per le parti civili, l'avv. (OMISSIS), (OMISSIS) e (OMISSIS) i quali hanno chiesto il ri…

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