Il falso ideologico in atti amministrativi, come il permesso di costruire, integra il reato di cui all'art. 480 c.p. e non quello di cui agli artt. 48 e 479 c.p., in quanto il provvedimento amministrativo ha lo scopo di accertare la sussistenza dei requisiti previsti dall'ordinamento per l'esercizio legittimo del diritto di edificare, che inerisce alla proprietà o ad altra situazione legittimante, senza costituire o trasferire un nuovo diritto. Pertanto, la condotta di chi produce documenti falsi per ottenere indebitamente il permesso di costruire, inducendo in errore la pubblica amministrazione, è punibile ai sensi dell'art. 480 c.p. anche quando le regole del procedimento impongono un controllo di quanto attestato dal privato, in quanto il bene tutelato non è solo l'affidamento del destinatario dell'atto, ma anche la fiducia che la generalità dei consociati deve poter riporre in taluni atti provenienti da soggetti qualificati. La responsabilità per falso ideologico sussiste salvo che l'errore della pubblica amministrazione sia dovuto esclusivamente a causa propria e non anche all'inganno del privato, che concorra con la colpa del pubblico ufficiale alla produzione dell'evento.