Il reato di atti persecutori (stalking) è procedibile a querela della persona offesa, salvo che non siano state contestate e accertate minacce reiterate e gravi, tali da configurare uno dei presupposti di irrevocabilità della querela ai sensi dell'art. 612-bis, comma 4, seconda parte, c.p. La remissione di querela, effettuata anche dinanzi alla polizia giudiziaria e non solo all'autorità giudiziaria, è idonea a determinare l'estinzione del reato, non essendo ammissibile la sua revoca, trattandosi di atto giuridico unilaterale che si perfeziona con la sua manifestazione e non necessita di accettazione da parte del querelato. Pertanto, in assenza di minacce reiterate e gravi, la remissione di querela validamente intervenuta determina l'estinzione del reato di atti persecutori, con conseguente annullamento senza rinvio della sentenza di condanna e condanna del querelato al pagamento delle spese processuali.