Cassazione penale Sez. V sentenza n. 47037 del 20 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:47037PEN

Massima

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Il diritto di critica, quale espressione della libertà di manifestazione del pensiero, è un diritto fondamentale riconosciuto a tutti i cittadini in una società democratica. Tuttavia, l'esercizio di tale diritto non è incondizionato, ma deve rispettare determinati limiti: la critica deve fondarsi su fatti veri e non può trasformarsi in un mero attacco personale, ma deve essere espressa in modo continente e contenuto. Pertanto, la mera affermazione di un pubblico amministratore di curare i propri interessi anziché quelli pubblici, senza alcun riferimento a specifiche condotte o fatti concreti, non può ritenersi legittimo esercizio del diritto di critica, configurando piuttosto il reato di ingiuria, per il quale è sufficiente il dolo generico, ossia la consapevolezza della portata offensiva delle espressioni utilizzate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI COSENZA;

nei confronti di:

1) BO. VI. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 3/2008 GIUDICE DI PACE di MONTALTO UFFUGO, del 16/07/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/10/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GENNARO MARASCA;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento con rinvi…

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