Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40549 del 6 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:40549PEN

Massima

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Il delitto di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. richiede, ai fini della sua configurabilità, che l'associazione abbia conseguito in concreto nell'ambiente nel quale essa opera un'effettiva capacità di intimidazione, tale da determinare una condizione diffusa di assoggettamento e di omertà nella comunità, connotando in modo tipico la forza prevaricatrice dell'associazione mafiosa. La mera utilizzazione di metodi violenti e intimidatori, anche con l'impiego di armi, non è di per sé sufficiente a integrare la fattispecie di cui all'art. 416-bis c.p., essendo necessario che tale capacità di intimidazione sia già radicata e consolidata nel territorio di riferimento. Pertanto, il riconoscimento dell'aggravante di cui all'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991 (c.d. aggravante mafiosa) in relazione a singoli reati-fine non implica automaticamente la sussistenza dell'associazione di tipo mafioso, dovendo comunque essere accertata l'esistenza degli ulteriori requisiti previsti dalla norma incriminatrice. Inoltre, il controllo di legittimità sulla motivazione del provvedimento cautelare si limita alla verifica della sua congruità e logicità interna, senza poter procedere a una nuova valutazione degli elementi probatori, salvo che non emerga in modo evidente il travisamento o l'omissione di prove decisive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabriz - Rel. Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 5/01/2017 del Tribunale di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Dott. D'Arcangelo Fabrizio;
sentite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Birritteri Luigi, che ha concluso chie…

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