La presentazione di una domanda di condono edilizio, ai sensi delle leggi n. 47/1985, n. 724/1994 e n. 326/2003, sospende il procedimento sanzionatorio per l'abuso edilizio, impedendo l'adozione di provvedimenti di demolizione fino alla definizione della relativa istanza di sanatoria. Pertanto, è illegittima l'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive qualora le stesse risultino oggetto di una domanda di condono ancora pendente, in quanto ciò determinerebbe il rischio di demolire manufatti che potrebbero essere successivamente sanati. L'amministrazione comunale, in tale ipotesi, è tenuta a sospendere il procedimento sanzionatorio e a pronunciarsi in via preliminare sulla domanda di condono, prima di adottare eventuali provvedimenti demolitivi. Diversamente, le opere edilizie abusive non oggetto di istanze di condono, ovvero quelle per le quali la domanda di sanatoria sia stata definitivamente respinta, possono essere legittimamente demolite dall'amministrazione, in applicazione della normativa vigente in materia urbanistica ed edilizia.