Il diniego di autorizzazione all'apertura di un esercizio pubblico di somministrazione di alimenti e bevande in una zona di particolare pregio storico-artistico e culturale, come il centro storico di Venezia, può essere legittimamente disposto dall'amministrazione comunale sulla base di esigenze di tutela e salvaguardia del patrimonio ambientale, storico-artistico e culturale, le quali possono prevalere sulla libertà di iniziativa economica e di concorrenza, purché siano adeguatamente motivate e fondate su un'istruttoria che dimostri la necessità e la proporzionalità della limitazione imposta. L'amministrazione, nel bilanciare tali interessi pubblici preminenti con la libertà di iniziativa economica, deve tuttavia procedere ad un'attenta valutazione delle concrete esigenze di mercato e della sostenibilità dell'offerta esistente, senza basarsi su meri criteri numerici predeterminati in modo aprioristico e immotivato. Il diniego fondato su una motivazione carente sotto tali profili è pertanto illegittimo per difetto di istruttoria e di adeguata motivazione.