Il possesso di carte di credito falsificate o alterate, anche in assenza di una distinta condotta di falsificazione, integra il reato di cui al D.Lgs. n. 231 del 2007, art. 55, comma 9, seconda parte, essendo sufficiente il mero possesso di tali carte per la configurabilità del reato, a prescindere dall'effettivo utilizzo. Tale reato, volto alla tutela dell'economia e della sicurezza nei traffici commerciali, si configura come reato di pericolo e di natura permanente, concorrente con il reato di contraffazione/falsificazione delle carte di credito, che invece costituisce un reato istantaneo e speciale rispetto alle norme codicistiche sui falsi, essendo diretto alla tutela della fede pubblica. Il concorso tra le condotte di possesso e di falsificazione, nonché tra le plurime condotte di possesso delle carte di credito falsificate, giustifica il riconoscimento del vincolo della continuazione, in presenza di un medesimo disegno criminoso, con conseguente applicazione di un trattamento sanzionatorio unitario.