Cassazione penale Sez. III sentenza n. 4869 del 31 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:4869PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: Ai fini della contestazione dell'accusa, ciò che rileva è la compiuta descrizione del fatto e non l'indicazione degli articoli di legge che si assumono violati. Pertanto, la mancata menzione nell'imputazione dell'articolo di legge relativo a una circostanza aggravante non impedisce la sua valida contestazione, purché il fatto sia descritto in modo da rendere evidente l'intento di contestare tale circostanza. In particolare, l'utilizzo nell'imputazione di un termine coincidente con quello adottato dal legislatore per definire la circostanza aggravante costituisce indice sufficiente della volontà di contestarla, anche in assenza di un esplicito riferimento normativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. MULLIRI Guicla I. - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. a (OMISSIS);

avverso la ordinanza del Tribunale della liberta' di Brescia in data 10/07/2012;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale SPINACI Sante, che ha concluso per il rigetto.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso l'ordinanza del 10/…

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