Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51571 del 20 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:51571PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, non richiede l'imminenza della commissione di un ulteriore illecito, ma la continuità del periculum libertatis, valutata sulla base della vicinanza temporale delle condotte contestate e della presenza di elementi recenti idonei a dimostrare l'effettività del rischio di concretizzazione dei pericoli che la misura cautelare è chiamata a neutralizzare. Pertanto, il requisito dell'attualità del pericolo può ritenersi integrato anche in presenza di condotte risalenti nel tempo, qualora emergano circostanze successive, come la costituzione di nuove società operanti nello stesso settore e gestite di fatto dall'indagato, che evidenzino la persistenza della sua pericolosità sociale e la concreta possibilità di reiterazione di analoghi illeciti. Inoltre, la valutazione di inadeguatezza di misure cautelari meno afflittive rispetto alla custodia in carcere deve tenere conto non solo della possibilità di eludere i controlli, ma anche della personalità trasgressiva dell'indagato, del suo ruolo all'interno di un'associazione per delinquere, dei suoi rapporti con ambienti criminali e delle concrete modalità di commissione dei reati, senza che sia necessario un puntuale riferimento a specifiche condotte elusive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria D. - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa in data 03/06/2019 dal Tribunale di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Pazienza Vittorio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Molino Pietro, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore del ricorrente, avv. …

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