Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22266 del 23 giugno 2006

ECLI:IT:CASS:2006:22266PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'adempimento del proprio dovere, eccede colposamente i limiti dell'uso della forza necessaria per il raggiungimento dello scopo, cagionando lesioni alla persona sottoposta al suo intervento, risponde civilmente per i danni cagionati, in quanto il suo comportamento, pur essendo posto in essere nell'esercizio di un dovere d'ufficio, risulta sproporzionato e non giustificato dalle concrete circostanze del caso. L'eccesso colposo nell'adempimento del dovere, a differenza dell'eccesso in legittima difesa, non consente l'applicazione della riduzione del risarcimento per concorso di colpa della vittima ai sensi dell'art. 1227 c.c., in quanto il comportamento del pubblico ufficiale è da considerarsi l'unica causa efficiente del danno. Pertanto, il responsabile civile è tenuto al risarcimento integrale del danno subito dalla persona lesa, senza alcuna riduzione per fatto o colpa della stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SESTA PENALE
Composta dai Sigg.ri:
((omissis)) - ((omissis)) - ((omissis)) - ((omissis)) - ((omissis)) - Consigliere
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
Sul ricorso proposto da: Ministero dell'Interno, nella qualità di responsabile civile;
avverso la sentenza in data 15.4.2005 della Corte di appello di Firenze;
Visti gli atti, la sentenza denunziata ed i ricorsi;
Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere dott. ((omissis));
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. Tindari Baglioni, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
Udito l'avv. Ma. Gi. per il Ministero dell'Interno, nella qualità di responsabile civile, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Firenze che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
FATTO
1. Il Ministero dell'Inte…

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