Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35121 del 29 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:35121PEN

Massima

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Il metodo mafioso, ai fini dell'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 7 del d.l. n. 152/1991, si realizza per il solo fatto che la condotta dell'agente sia tale da evocare nel soggetto passivo l'esistenza di consorterie criminali, in funzione della forza intimidatoria che ne deriva, senza che sia necessario accertare in concreto l'esistenza effettiva dell'associazione mafiosa. Tuttavia, ai fini dell'integrazione del reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p., è necessario un compendio indiziario idoneo a dimostrare l'esistenza di una stabile struttura associativa, caratterizzata da un vincolo associativo duraturo e da un programma criminoso condiviso dai partecipi, nonché dal loro sistematico coinvolgimento in una comune attività illecita. La mera utilizzazione di metodiche tipiche dell'associazione mafiosa, pur integrando l'aggravante di cui all'art. 7 cit., non è di per sé sufficiente a provare l'esistenza di una struttura associativa organizzata avente le caratteristiche proprie del delitto di cui all'art. 416-bis c.p. Pertanto, il giudice può riconoscere l'applicabilità dell'aggravante di cui all'art. 7 cit. pur escludendo la sussistenza del reato di partecipazione ad associazione mafiosa, qualora ritenga carente il compendio indiziario in ordine all'esistenza di una stabile struttura associativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ARMANO Uliana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA;

nei confronti di:

1) CA. IS. CO. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 901/2009 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 17/12/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

sentite le conclusioni del PG Dott. DI POPOLO Angelo, che ha chiesto l'annullamento con rinvio;

Udito il difensore avv. FURFARO Sandro.

MOTIVI DELLA DECISIONE

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