Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10395 del 9 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:10395PEN

Massima

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Il giudice che pronuncia sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi dell'art. 444 c.p.p. è tenuto a dichiarare, ai sensi dell'art. 537 c.p.p., comma 1, l'accertata falsità di atti o documenti oggetto del reato, in quanto tale declaratoria costituisce parte integrante della decisione di condanna, ancorché pronunciata in forma di applicazione della pena su richiesta. L'omissione di tale declaratoria determina l'illegittimità della sentenza, che deve essere annullata in parte qua e rinviata al giudice di merito per il nuovo esame sul punto, in quanto la Corte di cassazione non è legittimata ad adottare direttamente i provvedimenti previsti dall'art. 537 c.p.p., che richiedono una specifica motivazione implicante valutazioni di merito a sostegno della ritenuta falsità, avverso i quali è riconosciuto alle parti il diritto di proporre anche autonoma impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. IACOBELLIS Marcello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di ANCONA;

nei confronti di:

1) RO. RO. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 21/06/2007 GIP TRIBUNALE di ASCOLI PICENO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIZZUTI GIUSEPPE;

sentite le conclusioni del P.G., (annullamento con rinvio limitatamente alla omessa declaratoria di falsita' dell'atto).

MOTIVI DELLA DECISI…

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