Il servizio pubblico della circolazione autostradale non può essere legittimamente interrotto attraverso l'occupazione e il blocco della carreggiata, anche se finalizzato a manifestare il dissenso contro il diniego del riconoscimento dell'autonomia universitaria di una struttura di studi superiori. L'interruzione del pubblico servizio autostradale, cagionata con condotte di invasione e ostruzione della sede stradale, integra il reato di cui all'art. 340 c.p., essendo irrilevante ai fini della configurabilità del reato la finalità di protesta politica o sociale perseguita dagli autori della condotta. Il diritto di manifestazione del pensiero e di riunione, tutelato dall'art. 21 Cost., non può giustificare l'interruzione di un pubblico servizio essenziale, quale la circolazione autostradale, in assenza di una specifica autorizzazione o di una causa di giustificazione prevista dalla legge. Pertanto, la condotta di coloro che, al fine di protestare contro il diniego del riconoscimento dell'autonomia universitaria di una struttura di studi superiori, hanno occupato e bloccato la carreggiata autostradale, cagionando l'interruzione del pubblico servizio di circolazione, integra il reato di cui all'art. 340 c.p., non trovando applicazione la causa di giustificazione prevista dall'art. 1-bis del d.lgs. n. 66 del 1948 in materia di "blocco stradale", in quanto tale norma speciale è stata abrogata.