Tribunale Amministrativo Regionale Puglia - Bari sentenza n. 133 del 2012

ECLI:IT:TARBA:2012:133SENT

Massima

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Il decreto definitivo di espropriazione per pubblica utilità è legittimo solo se adottato nel rispetto delle norme procedurali previste dalla legge, con particolare riguardo all'obbligo di corretta indicazione dei riferimenti catastali delle aree oggetto di esproprio. Eventuali errori formali nella descrizione delle particelle catastali non determinano l'illegittimità del provvedimento espropriativo, ma possono incidere sulla quantificazione dell'indennità di esproprio, la cui determinazione rientra nella giurisdizione del giudice ordinario. Pertanto, il giudice amministrativo è competente a conoscere esclusivamente dei vizi propri del decreto di esproprio, mentre la contestazione della misura dell'indennità spetta al giudice civile, attraverso l'apposito rimedio del ricorso in Corte d'Appello. Il principio del ne bis in idem impone l'inammissibilità di censure già proposte e definite in un precedente giudizio, anche se dedotte in via derivata rispetto a un nuovo provvedimento.

Sentenza completa

N. 00361/2003
REG.RIC.

N. 00133/2012 REG.PROV.COLL.

N. 00361/2003 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 361 del 2003, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Bari, via ((omissis)), 141;

contro

Comune di Andria, rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto in Bari, presso lo studio dell’avv. A.Bagnoli via Dante, 25;

per l'annullamento

- del decreto di espropriazione per pubblica utilità n. 103/LL.PP. di Rep. del 16.12.2002, successivamente notificato all’interessato;

- di ogni atto presupposto, connesso e conseguenziale, ancorchè non conosciuto;

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