Cassazione penale Sez. I sentenza n. 46489 del 7 dicembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:46489PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio si configura quando l'agente pone in essere atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della vittima, valutati secondo una prognosi ex post ma con riferimento alla situazione ex ante, tenendo conto degli elementi sintomatici dell'animus necandi, quali la reiterazione e la veemenza dei colpi, la direzione degli stessi anche verso parti vitali del corpo, l'utilizzo di mezzi atti a provocare gravi lesioni, le dichiarazioni dell'agente e le lesioni effettivamente riportate dalla vittima. La desistenza volontaria, che presuppone un tentativo incompiuto, non è configurabile una volta che siano posti in essere gli atti da cui origina il meccanismo causale capace di produrre l'evento, potendo operare, semmai, la diminuente del cosiddetto recesso attivo, qualora l'agente tenga una condotta idonea a scongiurare l'evento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BIANCHI Michele - Presidente

Dott. BINENTI Roberto - rel. Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. GALATI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/02/2021 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ROBERTO BINENTI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha chiesto di dichiarare l'inammissibilita' del ricorso;
lette le conclusioni dell'avvocato (OMISSIS), difensore del ricorrente, che ha chiesto l'…

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