Cassazione penale Sez. V sentenza n. 581 del 9 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:581PEN

Massima

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Il reato di violazione di domicilio si configura quando l'agente si introduce in un luogo altrui con intenzioni illecite, essendo irrilevante la mancanza di clandestinità nell'accesso, in quanto in tal caso si ritiene implicita la contraria volontà del titolare dello ius excludendi. Diversamente, ricorre l'ipotesi di cui all'art. 614 co. 2 c.p. quando le intenzioni illecite dell'agente sorgono solo successivamente all'introduzione nell'abitazione altrui. Tuttavia, qualora nel giudizio di cassazione concorrano una causa estintiva del reato e una nullità processuale, anche assoluta e insanabile, prevale la declaratoria della causa estintiva, salvo che la sua operatività presupponga specifici accertamenti e valutazioni riservati al giudice di merito, nel qual caso prevarrà la nullità, in quanto funzionale alla necessaria rinnovazione del relativo giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BEVERE Antonio - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusep - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3492/2010 CORTE APPELLO di FIRENZE, del 07/10/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/10/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE DE MARZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SPINACI Sante che ha concluso per l'annullamento per prescrizione.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 07/10/2011 la Corte d'appello di Fi…

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