La condizione di pericolosità sociale, presupposto per l'applicazione di misure di prevenzione personali, non è esclusa dalla mera sussistenza di una patologia mentale, la quale può invece concorrere unitamente ad altri elementi a identificare tale condizione di pericolosità ai sensi dell'art. 1, lett. b) del d.lgs. n. 159 del 2011. Pertanto, l'accertamento di una condizione patologica successiva alle condanne poste a fondamento della valutazione di pericolosità non è di per sé sufficiente a determinare la revoca della misura di prevenzione, dovendo il giudice valutare complessivamente tutti gli elementi rilevanti ai fini della persistenza della pericolosità sociale dell'individuo. Il ricorso per cassazione avverso il provvedimento di rigetto della richiesta di revoca della misura di prevenzione personale deve essere proposto nel termine ordinario di quindici giorni, ai sensi dell'art. 585, comma 1, lett. a), c.p.p., non trovando applicazione il termine più breve di dieci giorni previsto dall'art. 10, comma 3, del d.lgs. n. 159 del 2011.