Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13600 del 12 aprile 2010

ECLI:IT:CASS:2010:13600PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così espresso: La condotta di chi, avvalendosi dell'appartenenza a un'organizzazione criminale di tipo mafioso, esige il pagamento di un credito vantato da un terzo, integra il reato di estorsione aggravata dalla connessione mafiosa, e non può essere qualificata come mero esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Ciò in quanto l'azione è finalizzata non solo al soddisfacimento di un interesse creditorio, ma anche all'affermazione del potere e del ruolo criminale dell'organizzazione di appartenenza. La sussistenza dell'aggravante mafiosa può essere desunta dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che riferisca confidenze ricevute sull'esigenza di sostituire nell'attività estorsiva un altro soggetto arrestato, nonché dai fatti accertati, quali l'arresto del soggetto nell'atto di riscuotere una rata dell'estorsione. In tali casi, la condotta non può essere ricondotta all'esercizio arbitrario delle proprie ragioni, in quanto l'azione è caratterizzata dall'utilizzo della forza intimidatrice derivante dall'appartenenza all'associazione mafiosa, al fine di imporre il pagamento di un credito e, al contempo, di affermare il ruolo e il potere dell'organizzazione criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Tu. Sa. , n. a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Catania depositata il 31 ottobre 2009;

Sentita la relazione svolta dal Consigliere dott. Aniello Nappi;

udite le conclusioni del P.M. Dott. SALZANO Francesco che ha chiesto il rigetto;

udito il difensore avv. Ambascia' Maurizio.

MOTIVI DELLA DECISIONE

1. Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di Catania ha confermato in sede di riesame l…

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