Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16344 del 20 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:16344PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando, mediante minaccia, si costringe taluno a consegnare ingiustamente una somma di denaro, anche se di modesta entità, a prescindere dalla effettiva aspettativa di restituzione. Ciò in quanto il problema non risiede nella aspettativa di restituzione del denaro, atteso che l'erogazione non era spontanea, bensì frutto di previa coartazione e di esplicita intimidazione. Pertanto, la percezione di un pericolo concreto e attuale di subire danni alla propria persona o ai propri beni, anche in ragione della conoscenza dei precedenti giudiziari degli autori del reato, rende particolarmente efficace ed idonea la minaccia posta in essere, configurando il reato di estorsione. Tale forma di pressione può inoltre continuare anche nel momento in cui la persona offesa è sentita nel corso del processo, inducendola a tentare di alleggerire la posizione degli imputati, almeno in un primo momento, per il perdurante timore di ritorsioni. Ciò non esclude la sussistenza del reato, atteso che la condotta estorsiva si è già perfezionata con la consegna del denaro, frutto di previa coartazione e intimidazione, a prescindere dalla successiva aspettativa di restituzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. TADDEI M. B - rel. Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS) nato l'(OMISSIS);
avverso la sentenza 2592/13 della Corte d'appello di Catania, 3 sezione penale, del 26.11.2013;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. TADDEI Margherita Bianca;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. TOCCI Stefano, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;
udito per (OMISSIS), l'Avv. (OMISSIS…

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