Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14039 del 25 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:14039PEN

Massima

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Il riconoscimento certo dell'imputato da parte della persona offesa, anche in assenza di un suo esplicito riconoscimento, costituisce elemento sufficiente per la condanna per furto, purché supportato da altri elementi probatori che ne confermino la responsabilità, come la sua presenza nel luogo e nel momento del fatto e il suo successivo allontanamento con l'oggetto sottratto. I precedenti penali dell'imputato, pur non essendo di per sé prova della colpevolezza, possono essere valutati dal giudice come elementi a sostegno della ricostruzione complessiva degli eventi, senza che ciò integri un vizio di motivazione. L'onere della prova grava sull'accusa, ma il giudice può formare il proprio convincimento sulla base di un quadro probatorio complessivo, anche in assenza di un riconoscimento diretto da parte della vittima, purché le risultanze istruttorie siano logiche e coerenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa il 14/05/2012 dalla Corte di appello di L'Aquila;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa CESQUI Elisabetta, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Il difensore di (OMISSIS) ricorre …

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