La realizzazione di un impianto di distribuzione di carburanti costituisce un mero adeguamento degli strumenti urbanistici, in quanto opera di urbanizzazione secondaria compatibile con qualunque destinazione d'uso del territorio comunale, salvo espressi divieti normativi. In assenza di un piano carburanti comunale, la localizzazione di tali impianti non necessita di piano attuativo, essendo sufficiente il rilascio di un'autorizzazione da parte del Comune, nel rispetto dei criteri e requisiti previsti dalla normativa di settore. L'Amministrazione comunale non può subordinare l'autorizzazione all'impianto alla verifica preventiva del fabbisogno di nuovi distributori nell'intero territorio comunale, in quanto ciò configurerebbe un utilizzo distorto dei poteri di pianificazione urbanistica per limitare lo svolgimento di attività economiche liberalizzate dalla legge. Qualora l'Amministrazione abbia in precedenza autorizzato un progetto analogo per il medesimo sito, essa è tenuta a valutare la nuova istanza in coerenza con i precedenti provvedimenti, salvo accertare espressamente la decadenza del titolo edilizio precedentemente rilasciato. L'Amministrazione, prima di adottare un provvedimento di rigetto, deve consentire all'interessato di integrare la documentazione ritenuta carente, ai sensi degli artt. 6 e 18 della legge n. 241/1990, ovvero di controdedurre sulle nuove ragioni ostative emerse nel corso del procedimento, in applicazione del principio del contraddittorio di cui all'art. 10-bis della medesima legge.