Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1758 del 17 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:1758PEN

Massima

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Il soggetto sottoposto alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno, che violi consapevolmente e volontariamente la prescrizione di permanenza notturna nella propria abitazione, commette il reato di cui all'art. 75, comma 2, del d.lgs. n. 159 del 2011, essendo tale condotta sintomatica di un sensibile incremento della già accertata pericolosità sociale del soggetto. La violazione della specifica prescrizione di non allontanarsi in ore notturne dalla propria abitazione, accertata in concreto sulla base di riscontri oggettivi, integra l'elemento oggettivo del reato, mentre l'assenza di una effettiva volontà di disattendere le prescrizioni imposte non esclude la sussistenza dell'elemento soggettivo del dolo, trattandosi di condotta che per comune esperienza denota la consapevolezza e volontarietà della violazione. La fattispecie incriminatrice di cui all'art. 75, comma 2, del d.lgs. n. 159 del 2011 è specifica e determinata, non presentando alcun deficit di tassatività, e la sua applicazione è esclusa solo nei casi in cui la violazione sia riconducibile a cause oggettive indipendenti dalla volontà del soggetto sottoposto alla misura di prevenzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. MAGI Raffaell - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 31/05/2018 della CORTE APPELLO di VENEZIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MAGI RAFFAELLO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. TAMPIERI LUCA, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
IN FATTO E IN DIRITTO
1. Con sentenza emessa in data 31 maggio 2018 la Corte di Appello di Venezia ha confermato la decision…

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