Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Brescia sentenza n. 584 del 2011

ECLI:IT:TARBS:2011:584SENT

Massima

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Il diniego di concessione edilizia in sanatoria per un manufatto edilizio realizzato in violazione delle norme urbanistiche vigenti, in particolare per la mancata osservanza delle distanze minime dalla strada, determina la legittimità dell'ordine di demolizione del manufatto stesso, anche se adottato in pendenza di un giudizio di impugnazione della sentenza che ha confermato il diniego, in quanto l'efficacia della pronuncia di primo grado non risulta essere stata sospesa. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che la realizzazione di un manufatto edilizio in assenza della necessaria concessione edilizia e in violazione delle prescrizioni urbanistiche, in particolare per il mancato rispetto delle distanze minime dalla strada, legittima il Comune ad adottare un provvedimento di demolizione, il quale non può essere considerato illegittimo per il solo fatto di essere stato adottato nelle more del giudizio di impugnazione della sentenza che ha confermato il diniego della concessione in sanatoria, in assenza di una sospensione dell'efficacia della pronuncia di primo grado. La massima giuridica che sintetizza tale principio di diritto è la seguente: La realizzazione di un manufatto edilizio in assenza della necessaria concessione edilizia e in violazione delle prescrizioni urbanistiche, in particolare per il mancato rispetto delle distanze minime dalla strada, legittima il Comune ad adottare un provvedimento di demolizione, il quale non può essere considerato illegittimo per il solo fatto di essere stato adottato nelle more del giudizio di impugnazione della sentenza che ha confermato il diniego della concessione in sanatoria, in assenza di una sospensione dell'efficacia della pronuncia di primo grado. Il giudicato formatosi sulla legittimità del diniego di concessione edilizia in sanatoria preclude la possibilità di contestare nuovamente tale provvedimento in sede di impugnazione dell'ordine di demolizione, il quale costituisce un atto dovuto e consequenziale rispetto alla definitiva accertata illegittimità della costruzione. L'ordine di demolizione non può essere considerato illegittimo per il solo fatto di essere stato adottato in pendenza del giudizio di secondo grado, in assenza di una sospensione dell'efficacia della pronuncia di primo grado che ha confermato il diniego della concessione in sanatoria. Il Comune, pertanto, è legittimato ad adottare il provvedimento demolitorio, in quanto l'accertata violazione delle norme urbanistiche e l'infruttuoso esperimento della procedura di sanatoria rendono doveroso l'intervento repressivo, a tutela dell'interesse pubblico al corretto assetto del territorio.

Sentenza completa

N. 01479/1997
REG.RIC.

N. 00584/2011 REG.PROV.COLL.

N. 01479/1997 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

sezione staccata di Brescia (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1479 del 1997, proposto da:
((omissis)), anche quale legale rappresentante della Taddei F.Lli di ((omissis)) e Giacomo S.n.c., rappresentato e difeso dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Brescia, via Ferramola, 14;

contro

Comune di Corteno Golgi, non costituito in giudizio;

per l'annullamento

- dell’ordinanza del Sindaco n. 442/97 del 2 giugno 1997, n. 3025 con la quale è stata disposta la demolizione, entro 90 giorni, di un manufatto adibito a magazzini.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

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