Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24208 del 4 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:24208PEN

Massima

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La testimonianza della persona offesa, ove ritenuta intrinsecamente attendibile, costituisce una valida fonte di prova, purché la relativa valutazione sia sorretta da un'adeguata motivazione che dia conto dei criteri adottati e dei risultati acquisiti. La credibilità soggettiva ed oggettiva della persona offesa deve essere attentamente e accuratamente vagliata dal giudice di merito, il cui apprezzamento non può essere sindacato in sede di legittimità, se non in presenza di manifeste contraddizioni. Il giudice di merito, inoltre, non è tenuto a richiedere ulteriori riscontri esterni alle dichiarazioni della persona offesa, qualora le stesse siano ritenute intrinsecamente attendibili. Infine, il sindacato di legittimità sulla motivazione deve limitarsi a rilievi di macroscopica evidenza, restando ininfluenti le minime incongruenze, e non può condurre a una diversa lettura del materiale probatorio, se non in presenza di manifesta illogicità o contraddittorietà della motivazione stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. IASILLO A. - rel. Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

((omissis)) e dall'imputato (OMISSIS) (n. il (OMISSIS));

avverso la sentenza della Corte d'appello di L'Aquila, Sezione penale, in data 30.03.2011;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dr. ((omissis)).

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio in riferimento al reato di usura per prescrizione e annullamento con rinvio p…

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