Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24040 del 9 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:24040PEN

Massima

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La presenza di un sistema di videosorveglianza nel luogo in cui si consuma il reato di furto non esclude la configurabilità dell'aggravante di cui all'art. 625, comma 1, n. 7 c.p., relativa all'esposizione della cosa alla pubblica fede, in quanto tale sistema non può essere considerato equivalente alla presenza di una diretta e continua custodia da parte del proprietario o di altra persona addetta alla vigilanza. Tuttavia, nel valutare la sussistenza dell'attenuante del danno di speciale tenuità prevista dall'art. 62, comma 1, n. 4 c.p., il giudice deve tenere conto non solo del valore oggettivo del bene sottratto, ma anche delle condizioni economiche della persona offesa, nonché del fatto che il bene sia stato prontamente restituito. La mancata considerazione di tali elementi integra un vizio di motivazione che comporta l'annullamento parziale della sentenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenz - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. BRUNO P. - rel. Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'appello di Palermo del 05/06/2015;
letti gli atti, il ricorso e la sentenza impugnata;
udita la relazione del consigliere ((omissis));
sentito il Procuratore Generale, in persona del ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso;
sentito, altresi', l'avv. (OMISSIS), sostituto processuale dell'avv. (OMISSIS), che si e' riportato al ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza indic…

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