Cassazione penale Sez. V sentenza n. 849 del 12 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:849PEN

Massima

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La contestazione in fatto delle circostanze aggravanti del reato deve essere formulata in modo chiaro e preciso nell'imputazione, in modo da consentire all'imputato di averne piena cognizione e di espletare adeguatamente la propria difesa. La mera descrizione dello stato in cui si presentava la refurtiva al momento del ritrovamento, come la presenza di placche antitaccheggio, non è sufficiente a integrare una contestazione in fatto della circostanza aggravante del mezzo fraudolento, essendo necessario indicare in modo specifico gli elementi di fatto che la integrano. In assenza di una contestazione in fatto delle circostanze aggravanti, queste non possono essere riconosciute, con la conseguente estinzione del reato per prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. MOROSINI E. - rel. Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/07/2019 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio quanto al calcolo della pena, rigetto nel resto.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Torino ha …

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