Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19895 del 14 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:19895PEN

Massima

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Il diritto di critica nei confronti di un professionista può essere legittimamente esercitato attraverso la segnalazione di condotte ritenute scorrette al competente organo amministrativo professionale, purché le accuse mosse siano fondate su fatti realmente accaduti o ritenuti tali in buona fede. Qualora le accuse si rivelino invece consapevolmente infondate e strumentalmente formulate, può configurarsi il reato di diffamazione. Il giudice, nel valutare la sussistenza di tale reato, deve tenere conto non solo delle dichiarazioni dell'imputato, ma anche degli eventuali sviluppi procedimentali di denunce presentate contro di lui e delle determinazioni assunte in merito dal competente consiglio dell'ordine professionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. FUMO M. - rel. Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1005/2009 GIUDICE DI PACE di ROMA, del 21/05/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/03/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FUMO Maurizio.

udito il PG in persona del sost. proc. Gen. Dott. STABILE C., che ha chiesto annullamento con rinvio;

udito l'avv. (OMISSIS) per la…

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