Consiglio di Stato sentenza n. 1675 del 2005

ECLI:IT:CDS:2005:1675SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha stabilito che nell'esame dell'istanza di autorizzazione paesaggistica, la Regione (o l'autorità designata dalla legge regionale) deve rispettare il principio-cardine della leale collaborazione con gli organi del Ministero e gli altri principi sulla legittimità dell'azione amministrativa, sicché dalla motivazione dell'autorizzazione si deve potere evincere che essa è immune da profili di eccesso di potere, anche per quanto riguarda l'idoneità dell'istruttoria, l'apprezzamento di tutte le rilevanti circostanze di fatto e la non manifesta irragionevolezza della scelta effettuata sulla prevalenza di un valore in conflitto diverso da quello tutelato in via primaria. In sede di esame del contenuto dell'autorizzazione paesaggistica e prima della conclusione del procedimento, il Ministero può motivatamente valutare se la gestione del vincolo avviene con un atto legittimo, rispettoso di tutti tali principi, e annullare l'autorizzazione che risulti illegittima sotto qualsiasi profilo di eccesso di potere, ma non può sovrapporre le proprie eventuali difformi valutazioni sulla modifica dell'area, se l'autorizzazione non risulti viziata. Il provvedimento statale di annullamento dell'autorizzazione paesaggistica non può basarsi su una propria valutazione tecnico-discrezionale sugli interessi in conflitto e sul valore che in concreto deve prevalere, né può apoditticamente affermare che la realizzazione del progetto pregiudica i valori ambientali e paesaggistici, ma deve basarsi sull'esistenza di circostanze di fatto o di elementi specifici, che non siano stati esaminati dall'autorità che ha emanato l'autorizzazione ovvero che siano stati da essa irrazionalmente valutati, in contrasto con la regola-cardine della leale cooperazione o con gli altri principi sulla legittimità dell'azione amministrativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale
(Sezione Sesta)
ha pronunciato la seguente
DECISIONE
sul ricorso in appello n. 7959/2004, proposto dall'En. Gr. Po. S.P.A., in persona dell'avv. Ma. Cr. Pe., rappresentata e difesa dagli avv.ti Ni. Na. e Re. Gr. con i quali è elettivamente domiciliata in Ro., Via Sa., n. 72, presso lo studio legale Ca.-Ci.;
contro
il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in persona del Ministro pro-tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato presso i cui Uffici è per legge domiciliato in Ro., Via De. Po., n. 12;
e nei confronti
della Regione Molise, in persona del Presidente pro-tempore, rappresentata, e difesa dall'avv. Vi. Co. con il quale è elettivamente domiciliata in Ro., Via Al., n. 7 (studio avv. Cl. Pa.),
del Comune di Frosolone, in persona del Sindaco pro-tempore, non costituito;
per l'annullamento
del…

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