La dichiarazione mendace resa in sede di presentazione della domanda di inclusione nelle graduatorie per il personale ATA, circa l'assenza di condanne penali o procedimenti penali pendenti, comporta la decadenza del candidato dalla graduatoria, in applicazione della normativa vigente che sanziona con tale misura le false attestazioni. Infatti, l'ordinamento equipara alla sentenza di condanna la decisione che applica la pena su richiesta dell'imputato, sicché la dichiarazione di non aver riportato condanne penali risulta non veritiera laddove il candidato sia stato destinatario di una sentenza di patteggiamento. Inoltre, il candidato è tenuto a dichiarare l'esistenza di un procedimento penale pendente a suo carico, a prescindere dall'eventuale ignoranza circa il deposito della relativa sentenza, in quanto tale circostanza non può essere da lui validamente ignorata. Pertanto, l'Amministrazione è legittimata a disporre la decadenza del candidato dalla graduatoria, in applicazione della normativa che sanziona le false dichiarazioni rese in sede di presentazione della domanda di inclusione.