Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10720 del 16 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:10720PEN

Massima

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Il ricorso proposto dall'indagato è dichiarato inammissibile ai sensi dell'art. 591, comma 1, lett. c), c.p.p. in quanto non sono indicate le specifiche ragioni di diritto e gli elementi di fatto a sostegno della richiesta, come prescritto dall'art. 581 c.p.p. Pertanto, l'imputato che ha proposto il ricorso inammissibile deve essere condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende, in applicazione degli artt. 616 c.p.p. e 94 disp. att. c.p.p., comma 1-ter, sussistendo profili di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità. Il provvedimento di inammissibilità del ricorso non comporta la rimessione in libertà del ricorrente, per cui si dispone la trasmissione di copia della decisione al direttore dell'istituto penitenziario in cui l'indagato è ristretto, affinché provveda a quanto stabilito dall'art. 94, comma 1-bis, disp. att. c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

La. An. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale per il riesame di Lecce, in data 24/9/2010;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dott. Domenico Gallo;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. Salvi Giovanni, il quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

osserva:

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con ordinanza in data 24/9/2010,…

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