Cassazione penale Sez. I sentenza n. 29316 del 12 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:29316PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione personale deve fondarsi su una valutazione concreta e attuale della probabilità che il soggetto commetta in futuro nuovi reati, desumibile da specifici comportamenti e fatti certi, senza poter fare ricorso a mere presunzioni. Tale valutazione deve tenere conto della gravità e della reiterazione delle condotte illecite pregresse, del ruolo rivestito dal soggetto all'interno di contesti associativi di tipo criminale, della capacità operativa mantenuta dal gruppo di riferimento nonostante l'azione di contrasto delle forze dell'ordine, nonché dell'eventuale manifestazione di comportamenti denotanti l'abbandono delle logiche criminali. Il lungo periodo di detenzione scontato dal soggetto non esclude di per sé l'attualità della pericolosità sociale, qualora non emergano elementi concreti che dimostrino il suo effettivo distacco dalle precedenti condotte devianti e la cessazione della sua pericolosità. Il giudizio di prevenzione, pur autonomo e distinto dal procedimento penale, può fondarsi anche sugli accertamenti compiuti in quest'ultimo, purché siano sottoposti a puntuale disamina critica per valutarne la refluenza sul giudizio prognostico di pericolosità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso il decreto n. 14/2015 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 17/07/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONI MONICA;
lette le conclusioni del P.G. Dott. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto in data 17 luglio 2015 la Corte di appello di Reggio Calabria confermava il provvedimento del 29 ottobre 2014, col quale il Tribunale di Reggio Calabria, sezione misure di prevenzione, aveva applic…

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