Consiglio di Stato sentenza n. 4725 del 2020

ECLI:IT:CDS:2020:4725SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive costituisce un atto dovuto e vincolato per l'Amministrazione, che non richiede una specifica motivazione circa la ricorrenza dell'interesse pubblico alla rimozione dell'abuso. Infatti, verificata la sussistenza di opere realizzate in assenza di titolo abilitativo o in totale difformità da esso, l'Amministrazione ha il dovere di adottare il provvedimento demolitorio, essendo la relativa ponderazione tra l'interesse pubblico e quello privato già compiuta a monte dal legislatore. Pertanto, il decorso del tempo dalla realizzazione dell'abuso non incide sull'onere motivazionale dell'Amministrazione, non ingenerando in capo al privato un legittimo affidamento tutelabile, in quanto il trascorrere del tempo rafforza piuttosto il carattere abusivo dell'intervento. Inoltre, l'ordine di demolizione non necessita della previa comunicazione di avvio del procedimento né di un'ampia motivazione, in quanto si tratta di un provvedimento vincolato e privo di margini di discrezionalità. La mancata indicazione dell'area di sedime da acquisire gratuitamente in caso di inottemperanza all'ordine demolitorio non inficia la legittimità del provvedimento, in quanto tale determinazione potrà essere effettuata solo successivamente, all'esito dell'accertamento dell'inadempimento. Infine, l'ordine di demolizione non è sottoposto alla disciplina della prescrizione, avendo natura di sanzione amministrativa a carattere ripristinatorio, priva di finalità punitive, e può essere eseguito anche in caso di estinzione del reato.

Sentenza completa

Pubblicato il 24/07/2020

N. 04725/2020REG.PROV.COLL.

N. 01585/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1585 del 2011, proposto dai signori ((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), elettivamente domiciliati presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, al viale G. Mazzini n. 11, Palazzina H, int. 3,

contro

il Comune di Porto Viro, in persona del Sindaco in carica
pro tempore
, non costituitosi in giudizio,

per la riforma

della sentenza del T.a.r. per il Veneto, Sezione II, n. 2743 del 30 giugno 2010, resa
inter partes
, concernente un’ordinanza di demolizione di opere di ampliamento di un manufatto preesistente.

Visti il ricors…

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