Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18967 del 17 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:18967PEN

Massima

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La mancata identificazione formale del querelante da parte dell'autorità che riceve la querela non inficia la validità della stessa, essendo sufficiente che le generalità del querelante risultino comunque dal verbale di ratifica, anche attraverso la mera trascrizione, senza necessità di indicare le specifiche modalità di accertamento dell'identità, purché non sorgano ragionevoli dubbi sulla persona a cui l'atto deve essere attribuito. L'identificazione del querelante deve essere intesa in termini non meramente formalistici, essendo sufficiente che le sue generalità siano comunque riportate nel verbale, senza che sia necessaria un'espressa previsione di legge in tal senso, trattandosi di una mera irregolarità inidonea ad inficiare la validità della querela, assicurata dalla sottoscrizione dell'atto da parte del querelante e dalla relativa autenticazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza;

nel procedimento nei confronti di:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

2. (OMISSIS), nata ad (OMISSIS);

avverso la sentenza dell'08/07/2010 del Giudice di pace di Acri;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Carlo Zaza;

udito il Pubblico Ministero, in persona del So…

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