Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 10386 del 2012

ECLI:IT:TARLAZ:2012:10386SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di annullamento in autotutela di un silenzio assenso formatosi sull'istanza di rilascio di una concessione di occupazione di suolo pubblico è legittimo qualora l'amministrazione dimostri la sussistenza di un attuale interesse pubblico prevalente, come l'esigenza di tutelare la disciplina della circolazione e della sosta nell'area interessata, e svolga un'autonoma istruttoria, anche valorizzando i pareri negativi resi dagli uffici competenti in sede di conferenza di servizi, senza che assuma rilievo il tempo trascorso tra la formazione del silenzio assenso e l'adozione del provvedimento di annullamento, purché tale lasso temporale non sia irragionevole e la società interessata non abbia potuto fare affidamento sul titolo concessorio tacitamente formatosi. L'annullamento in autotutela può legittimamente intervenire anche nelle more del giudizio promosso dall'interessato avverso il provvedimento di diniego esplicito della concessione, senza che sia necessario attendere il definitivo riconoscimento giurisdizionale della formazione del silenzio assenso. Peraltro, l'ordine di ripristino dello stato dei luoghi per l'occupazione abusiva di suolo pubblico è legittimo nella parte in cui eccede l'ampiezza dell'area oggetto della domanda di concessione per la quale si è formato il silenzio assenso. Infine, l'azione risarcitoria è infondata qualora l'interessato non abbia potuto concretamente fruire del titolo concessorio tacitamente formatosi a causa del sequestro giudiziario dell'area.

Sentenza completa

N. 06971/2010
REG.RIC.

N. 10386/2012 REG.PROV.COLL.

N. 06971/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6971 del 2010, integrato da motivi aggiunti, proposto dalla:
società T&T s.r.l., in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'avv. Gelsomina Cimino, con domicilio eletto presso lo studio della stessa, in Roma, via Milano n. 49;

contro

Comune di Roma (ora Roma Capitale), in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'avv. Rosalda Rocchi, con domicilio eletto, in Roma, via del Tempio di Giove n. 21;

per l'annullamento:

a) quanto al ricorso introduttivo:

- dell’ordinanza dirigenziale del Municipio I - Centro Storico del Comune di R…

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