Cassazione penale Sez. III sentenza n. 6596 del 13 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:6596PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene può essere mantenuto nei confronti di un terzo estraneo al reato, qualora il giudice accerti, sulla base di elementi indiziari gravi, precisi e concordanti, che il terzo si interponga fittiziamente per sottrarre il bene al sequestro, in quanto il bene risulti nella disponibilità effettiva dell'indagato. In tal caso, il giudice del riesame, nel valutare l'istanza di restituzione del bene avanzata dal terzo, è tenuto ad esaminare le deduzioni di quest'ultimo in ordine alla propria buona fede e alla propria estraneità ai fatti, dovendo il terzo fornire la dimostrazione di tutti gli elementi che concorrono ad integrare tali condizioni. Tuttavia, ove il giudice del riesame, sulla base di una motivazione adeguata e immune da vizi logici, ritenga sussistenti gravi indizi della fittizia interposizione del terzo, riconducibile all'indagato, può legittimamente confermare il sequestro del bene, in quanto da considerarsi nella disponibilità effettiva di quest'ultimo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. ROSI Elisabett - rel. Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) S.R.L.;
avverso l'ordinanza del 12/04/2016 del TRIB. LIBERTA' di ROMA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere ELISABETTA ROSI;
lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
Ritenuto che il Tribunale di Roma, in sede di appello cautelare, con ordinanza del 12 aprile 2016, ha rigettato l'appello presentato dalla societa…

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