La presunzione di demanialità di un'area contigua a una strada pubblica, stabilita dall'art. 22 della legge n. 2248 del 1865, All. F, può essere superata solo con la prova piena e documentale della proprietà privata, non essendo sufficiente il mero riferimento agli atti di acquisto o alle risultanze catastali. Pertanto, l'amministrazione comunale può legittimamente esercitare il potere di autotutela per annullare un titolo edilizio rilasciato su un'area che, in base agli accertamenti svolti, risulti rientrare nel demanio stradale, in quanto funzionale alla viabilità pubblica, anche se il tratto di canale di scolo non sia più fisicamente presente. L'onere motivazionale gravante sull'amministrazione è attenuato quando l'annullamento in autotutela intervenga a breve distanza temporale dal rilascio del titolo edilizio, a fronte di una prospettazione non veritiera da parte del privato circa l'effettiva consistenza dell'area di intervento, non essendo in tal caso configurabile un legittimo affidamento del destinatario del provvedimento favorevole. Né rileva, ai fini della legittimità dell'annullamento, l'eventuale inerzia dell'amministrazione nell'esercizio delle proprie funzioni catastali, trattandosi di profili estranei alla vicenda sostanziale oggetto di giudizio.