Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 34230 del 10 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:34230PEN

Massima

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Il comportamento del pubblico ufficiale, anche se ispirato dalle migliori intenzioni, che determini l'indebito vantaggio di terzi e contribuisca alla formazione del quadro indiziario che ha portato all'adozione di un provvedimento cautelare restrittivo della libertà personale, costituisce condotta connotata da colpa grave, idonea a precludere il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione, in quanto tale comportamento ha concorso a dare causa all'emissione del provvedimento restrittivo. Il giudice di merito ha il compito di valutare autonomamente e in modo completo l'esistenza e l'incidenza della colpa o del dolo del richiedente la riparazione, senza limitarsi a verificare la rilevanza penale della condotta, ma accertando se essa si sia posta come fattore condizionante rispetto all'adozione del provvedimento cautelare. Il sindacato del giudice di legittimità è limitato alla correttezza del procedimento logico-giuridico seguito dal giudice di merito, mentre la valutazione dell'esistenza e dell'incidenza della colpa o del dolo resta di esclusiva competenza di quest'ultimo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARTOLOMEI Luigi - Presidente

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Consigliere

Dott. IACOPINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. COLOMBO Gherardo - Consigliere

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) RU. SA., N. IL (OMESSO);

MINISTERO DELL'ECONOMIA E FINANZE;

avverso ORDINANZA del 12/01/2005 CORTE APPELLO di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FOTI GIACOMO;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dr. MONETTI Vito, che ha chiesto l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato.

OSSERVA

Ru. Sa. propone ricorso avverso l'…

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