Cassazione penale Sez. I sentenza n. 42596 del 18 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:42596PEN

Massima

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Il rifiuto di fornire le proprie generalità agli agenti di polizia, pur in presenza di circostanze che ne rendano nota l'identità, integra il reato di cui all'art. 651 c.p. (rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale), non essendo tale conoscenza da parte degli agenti idonea ad escludere la sussistenza del reato. Tuttavia, il reato si estingue per prescrizione, in assenza di cause di sospensione o interruzione del termine prescrizionale, non rilevando ai fini dell'adozione di una formula più favorevole alcuna delle ipotesi di non punibilità previste dall'art. 129 c.p.p., comma 2. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione è che il reato di rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale sussiste anche quando l'identità dell'agente sia nota agli operatori di polizia, in quanto tale conoscenza non esclude la consumazione del reato, il quale tuttavia si estingue per prescrizione in assenza di cause interruttive o sospensive del termine. La Corte, pertanto, annulla senza rinvio la sentenza impugnata per estinzione del reato per prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FO. PI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 271/2010 CORTE APPELLO di CAGLIARI, del 08/02/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/11/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MASSIMO VECCHIO;

Uditi, altresi', nella pubblica udienza:

- il Pubblico Ministero in persona della Dr. ((omissis)), Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso questa Corte Suprema, la…

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