Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39779 del 4 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:39779PEN

Massima

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Il rifiuto di fornire le proprie generalità alla polizia municipale nel corso di un controllo a seguito di accertata violazione del codice della strada integra il reato di cui all'art. 651 c.p., essendo sufficiente l'accertamento del mancato adempimento dell'obbligo di identificazione, indipendentemente dalla richiesta di esibizione di documenti o dalla successiva collaborazione del soggetto controllato. Tuttavia, la recidiva non può essere applicata in relazione a reati contravvenzionali, in quanto la Legge n. 251 del 2005 ha eliminato tale possibilità, pur non incidendo sulla pena inflitta nel caso concreto. Il giudice deve pertanto valutare la credibilità delle testimonianze rese a difesa, confrontandole con il contributo informativo privilegiato degli agenti di polizia, al fine di accertare la sussistenza dell'elemento oggettivo e soggettivo del reato, senza che assuma rilievo la successiva collaborazione del soggetto controllato, qualora emerga il rifiuto iniziale di fornire le proprie generalità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo Presidente del 24/10/2 -

Dott. SIOTTO ((omissis)) SENTE -

Dott. CAIAZZO ((omissis)) N. 1 -

Dott. CAVALLO ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. rel. Consigliere N. 1397/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TR. SE. N. IL (OMESSO);

2) SA. FR. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 58/2010 TRIB. SEZ. DIST. di BRONTE, del 08/07/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/10/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERA MARIA SEVERINA CAPRIOGLIO;

udito il P.G. in persona del Dott. GALASSO Aurelio che ha concluso per l'i…

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