Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40280 del 28 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:40280PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il diritto di critica professionale, pur costituendo una causa di giustificazione per il reato di diffamazione, non può essere invocato quando le accuse mosse all'avvocato non hanno alcun fondamento di fatto e sono formulate in maniera gratuita e offensiva, oltrepassando i limiti della legittima tutela degli interessi del cliente. Affinché l'esimente del diritto di critica sia applicabile, è necessario che le accuse abbiano un minimo di riscontro oggettivo o che l'accusatore sia fermamente e incolpevolmente convinto della veridicità di quanto afferma. Tuttavia, nel caso in cui le espressioni diffamatorie attribuiscano all'avvocato condotte delittuose, come truffe o collusioni a fini di spartizione di compensi, pur in presenza di un modesto grado culturale dell'imputato, non può ritenersi integrata l'esimente putativa del diritto di critica, in quanto tali gravi accuse, prive di qualsiasi appiglio fattuale, eccedono manifestamente i limiti della legittima tutela degli interessi del cliente. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare l'applicabilità dell'esimente del diritto di critica, deve verificare non solo la sussistenza di un minimo fondamento delle accuse, ma anche che le espressioni utilizzate non travalichino i confini della critica professionale, divenendo gratuite e offensive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - rel. Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1195/2010 CORTE APPELLO di FIRENZE, del 14/11/2012;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/04/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. EDUARDO DE GREGORIO.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugnata la Corte di Appello di Firenze ha parzialmente riformato la decisione di primo grado nei confronti dell'imputato, che l'aveva condannato alla pena di mesi sette di reclusione per il reato di diffa…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.