Il diritto di credito assistito da garanzia reale su un bene sottoposto a sequestro penale e successiva confisca, pur non contestando la proprietà del bene, può essere fatto valere dal creditore in sede di esecuzione penale, in quanto situazione giuridica soggettiva distinta e autonoma rispetto al diritto di proprietà. Il giudice dell'esecuzione penale è competente a valutare la tutela da riconoscere al diritto di credito del terzo estraneo al reato, in applicazione del principio generale di tutela dell'affidamento e della previsione normativa che salva i diritti di credito e di garanzia anteriori al sequestro, anche in ambito di confisca per reati tributari. L'equiparazione della domanda di accertamento del credito e del correlato diritto reale di garanzia alla controversia sulla proprietà del bene confiscato, comportando l'inammissibilità della richiesta, contrasta con la giurisprudenza di legittimità che riconosce la distinta natura di tali situazioni giuridiche soggettive rispetto al diritto di proprietà.