Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio è configurabile anche in assenza di una struttura organizzativa rigidamente definita, purché sussista un minimo di organizzazione di mezzi e persone, come la disponibilità di autoveicoli, attrezzi da scasso e quanto necessario per il travisamento, nonché la prova di un accordo stabile tra i partecipi per la realizzazione di un programma criminoso indeterminato. La riconducibilità di una pluralità di reati-fine a un medesimo gruppo di persone può essere desunta da elementi indiziari quali la costante presenza di uno stesso autoveicolo sui luoghi dei fatti, l'identità del modus operandi e il contesto spazio-temporale, anche in assenza di dichiarazioni esplicative da parte degli imputati, il cui silenzio processuale può essere valorizzato come rinuncia a offrire una ricostruzione alternativa. La determinazione della pena, l'applicazione delle attenuanti generiche e il giudizio di comparazione con le eventuali aggravanti rientrano nella discrezionalità del giudice di merito, purché la motivazione sia logica e conforme a legge, senza che sia necessaria una specifica e autonoma motivazione sull'aumento di pena per la continuazione.