Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3822 del 24 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:3822PEN

Massima

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Il delitto di accesso abusivo a sistema informatico protetto di cui all'art. 615-ter c.p. si configura quando un soggetto, pur essendo abilitato all'utilizzo del sistema, vi acceda o vi si mantenga violando le condizioni e i limiti risultanti dal complesso delle prescrizioni impartite dal titolare del sistema per delimitarne oggettivamente l'accesso, a prescindere dalle finalità soggettive che abbiano motivato l'ingresso. L'elemento soggettivo del reato non può essere escluso per errore di diritto dipendente da ignoranza inevitabile della legge penale, salvo che vi sia un complessivo e pacifico orientamento giurisprudenziale che abbia indotto nell'agente la ragionevole conclusione della correttezza della propria interpretazione del disposto normativo; in caso di contrasto giurisprudenziale o di oscurità del dettato normativo, invece, sussiste l'obbligo di astensione dall'intervento e di espletamento di accertamenti volti a conseguire la corretta conoscenza della legislazione vigente. Ai fini della prescrizione del reato continuato, il termine iniziale va individuato nella data di consumazione di ciascuna singola violazione e non nell'inizio della condotta criminosa o nella cessazione dell'accertata continuazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 855/2011 CORTE APPELLO di TORINO, del 23/05/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/01/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SCARDACCIONE Eduardo che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte di Appello di Torino, con la sentenza del 23 maggio 2012, ha confermato la sente…

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