Cassazione penale Sez. II sentenza n. 50298 del 22 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:50298PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così espresso: La condotta di chi, attraverso l'invio di missive contenenti minacce e richieste di denaro, tenta di estorcere somme di denaro alla persona offesa, integra il reato di tentata estorsione, anche qualora non si sia raggiunto l'obiettivo estorsivo. Tale condotta non può essere ricondotta all'esercizio arbitrario delle proprie ragioni né alla fattispecie della minaccia, in quanto l'elemento del danno patrimoniale è certamente presente. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nel valutare la concessione delle attenuanti generiche, motivando adeguatamente il diniego sulla base della negativa personalità dell'imputato. Tuttavia, il giudice è tenuto a motivare espressamente in ordine alla richiesta di sostituzione della pena detentiva con la corrispondente sanzione sostitutiva, in caso di mancata concessione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovann - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS) nato il (OMISSIS);
2. (OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/10/2013 della Corte di Appello di Napoli;
Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;
udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAGO Geppino;
udito il Procuratore Generale in persona del Dott. BIRRITTERI Luigi che ha concluso per il rigetto.
FATTO
1. Con sentenza del 04/10/2013, la Corte di Appello di Napoli conferm…

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